Tecniche di clonazione bovina e sicurezza alimentare del latte

acronimo
TECLA
ente finanziatore
MIUR
responsabile
Andrea Galli
data d'inizio
29/11/2005
data di fine
28/11/2009
durata (mesi)
60
sintesi del progetto
Il progetto si propone di valutare la salubrità del latte prodotto da vacche clonate andandone a valutare la sicurezza alimentare oltre che le caratteristiche merceologiche ed organolettiche. Inoltre le produzioni di latte verranno misurate anche nelle figlie dei cloni in modo tale da poter procedere alla prova di progenie, condotta in stazione, dei tori (normale e clonato), con calcolo e confronto degli indici genetici. Nei bovini la clonazione trova infatti applicazione in campo zootecnico nel recupero genetico di riproduttori per varie ragioni persi, che potrebbero essere utilizzati nell'ambito di programmi di miglioramento genetico. Il progetto si articola nel confronto fra due differenti metodiche di clonazione, la biosicurezza del latte di vacche clonate verso vacche normali e confronto fra progenie ottenuta da toro normale e toro clonato. Verranno effettuate una serie di valutazioni biologiche per valutare il grado di senescenza dei cloni. La determinazione delle caratteristiche di senescenza cellulare sarà valutata misurando l'attività telomerasica e la lunghezza dei telomeri. L'attività telomerasica verrà determinata tramite Real-Time PCR quantitativa e sarà testata su embrioni clonati e sui controlli. Per quanto riguarda i fibroblasti destinati al trasferimento nucleare, le misure verranno effettuate anche dopo coltura cellulare. Tali parametri verranno testati anche su eventuali feti abortiti e su embrioni, clonati e non, alla fine della prima settimana di sviluppo embrionale. La lunghezza dei telomeri verrà testata ogni sei mesi sugli animali clonati e sui controlli e verrà effettuata mediante una tecnica che prevede ibridizzazione in situ con sonde fluorescenti associata a un rilevamento in citofluorimetria a flusso. Inoltre ci si occuperà della valutazione delle produzioni delle figlie del riproduttore verso quella delle figlie del suo clone al fine di verificare se l'indice genetico del toro clonato rimane lo stesso anche nel suo clone, favorendo così l'impiego della clonazione per quei tori provati risultati buoni riproduttori e che per vari motivi non producono più seme.
partners
Istituto Sperimentale Italiano "Lazzaro Spallanzani" Consorzio per l' Incremento Zootecnico S.R.L Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna Istituto Sperimentale di Zootecnia Università degli Studi di Milano