L’ATROFIA PROGRESSIVA DELLA RETINA, ISTITUTO SPERIMENTALE LAZZARO SPALLANZANI PRESENTA I DATI DELLO STUDIO SULLA RAZZA BOLOGNESE

Rivolta d’Adda, 15 marzo 2018 – “Lo scopo della ricerca, commissionata dal Club del Bolognese e del Maltese e finanziata da ENCI, l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, è stato quello di valutare l’incidenza della malattia (PRA) nella popolazione del Bolognese in Italia, sviluppare un saggio e testarlo sulla razza per determinare la presenza della mutazione genetica che determina poi la manifestazione della malattia, sensibilizzare gli allevatori ad effettuare incroci consapevoli al fine di ridurre sempre più la presenza dell’allele mutato nel proprio allevamento e contribuire in maniera efficace all’eradicazione della malattia all’interno della popolazione Bolognese”.

Con queste parole Ettore Prandini, Presidente dell’Istituto Spallanzani di Rivolta d’Adda (Cr), spiega gli obiettivi della ricerca oggetto del Convegno che si è tenuto il 15 Marzo 2018 presso l’Holiday Inn Express di Reggio Emilia a latere dell’Assemblea dei soci del Club di Razza del Bolognese e del Maltese.   

Durante l’evento, a cui hanno preso parte i vertici di ENCI, del Club di Razza e numerosi allevatori, sono stati presentati i risultati ottenuti dal gruppo di lavoro dello Spallanzani coordinato da Graziella Bongioni, Responsabile del laboratorio genetica molecolare.  

“Il nostro Istituto è stato coinvolto in questo studio dal Club di razza del Bolognese al fine di sviluppare un test specifico e per valutare l’incidenza di questa patologia genetica sul Bolognese, una razza italiana di particolare pregio e notorietà anche all’estero – spiega Marina Montedoro, Direttore dell’Istituto Spallanzani. Questo ulteriore lavoro si inserisce appieno nella linea di ricerca attivata dal nostro Istituto specificatamente dedicata al settore cinofilo ed ha un valore importante sia per ragioni scientifiche che per ragioni etiche. Il “miglior amico dell’uomo” deve essere allevato, infatti, nel pieno rispetto di quelle regole che possano garantirgli una vita longeva e sana”.

“Lo studio sull’atrofia progressiva della retina nel Bolognese è un’opportunità unica – continua il Presidente Prandini per affermare con forza e cognizione la centralità che la genetica, la selezione ed il miglioramento genetico devono avere non solo nell’allevamento degli animali da reddito, ma anche ed ancor più degli animali da affezione. Il tema della salute e della riduzione dei rischi collegati ad una consanguineità troppo spinta sono al centro dell’attività dell’Istituto al servizio della cinofilia. La collaborazione su questi temi che tanto ci stanno a cuore con l’ENCI, unico soggetto a livello nazionale deputato alla tutela del cane di razza, è una dimostrazione ulteriore di come la ricerca oggi non sia fine a se stessa, ma possa, debba e voglia mettersi al servizio dei portatori di interesse e degli operatori di settore con una mission comune, quella del benessere animale”.